Recenzione di Vinsect da Yekaterinburg
La band “Напрасная Юность” (Gioventù perduta) dalla città di Volzhsky con la loro canzone "Noi aspetteremo", è abbastanza ingenua, con sintetizzatore e degna lirica, anche se giovanile. L’ho cercata per un bel po, e allo stesso tempo cercavo il libro menzionato nell’articolo su di loro.
Stranamente, anche la band che il protagonista organizza nel capitolo 4 di questo libro usa la tastiera.
Ma non sta a me a decidere se la sua gioventù è perduta o meno.
L’autore, dopo aver visto che ho aggiunto il libro nel catalogo, mi ha scritto e ha risposto alla domanda più importante.
Il libro è autobiografico?
Si, è tutto autobiografico, dei dettagli d’immaginario le ho utilizzate solo per dare più coerenza alla trama.
È un degno esempio di letteratura per quelli che portano Dr.Martens, Lonsdale etc., ma non dimenticano di pensare.
La vera intelligentsia della Russia post-rivoluzionaria era sempre più vicina ai teppisti che alla classe operaia, perché si doveva fare a pugni per proteggere la propria capacità di pensare più spesso che per proteggere proprietà privata. Ecco di cosa si tratta:
«Perchè ognuno adesso cerca di separare la propria faccia al più possibile, vuole provare dentro se stesso la pienezza della vita, mentre quello che risulta dagli sforzi suoi è un suicidio totale, perchè al posto di determinazione del suo essere si sommergono in una solitudine assoluta».(F.M. Dostoevskij, «Fratelli Karamazov», Mosca 1973, p. 326)
Con l’epigrafo iniziale da Dostoevskij l’autore da direzione a tutto il libro, dove lui e il suo eroe immaginario crescono e sopravvivono. Con la crescita cambia il discorso, la maniera di narrazione, il linguaggio, le parole, la localizzazione e la fine. Quello che non cambia è il desiderio di vivere bene, con convenienza e onestà verso se stesso. I capitoli sono le fasi di vita che si possono dividere in diversi modi, ma non importa come li guardi, ognuno contiene qualcosa che non troverò mai nella letteratura punk inglese – tutti i loro problemi paragonati a quello che c’era nell’Unione Sovietica sono un resort e la società libera. Eppoi non c’ è bisogno di immaginare quello che è descritto perchè te lo ricordi dall’infanzia.
L’autore nel corso della narrazione perde verginità in tutto, ma sempre riesce di ritrovare forze per mantenere l'assetto e la logica di piaceri. È un cammino lungo che ha cominciato scappando da scuola per andare nelle capitali dell’URSS, continuato tramite le gang kazake, studi a Londra, da punk rock alla tossicodipendenza, attraverso un totalitario infrangimento di taboo nel mondo d’Asia e le oscene norme socialiste di Canada, dalla religione luccicante di bugiardi verso l’onesta scelta della vita ora e qui. La nave è girata da tempesta, ma se non s’affoga, possiamo aspettare il sole.
Vorrei segnalare separatamente
- la storia d’amore, dove Alfiya che lui ammira, è una specie di ragazza-morte-vana speranza (come quella che incontra Kowalski nel deserto, nel film Vanishing Point)
- lo sfondo musicale che circonda il personaggio. Sono menzionati 4AD, Crass, Throbbing Gristle, Sonic Youth, New Order con Peter Hook (che ho visto da solo pure io) e così via in questa festa di vita nelle forme dei concerti punk e dei rave.
E perchè tutto ciò?
-Non sono nè di destra nè di sinistra Mirko. L’unica cosa che io sappia della politica, è che odio il potere. Vedi, io odio tutti i poteri.
- Allora sarai un anarchico!
- Allora sarò un anarchico.