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Jack Mars
UN'ESCA PER ZERO

UN'ESCA PER ZERO

(UNO SPY THRILLER DELLA SERIE AGENTE ZERO – LIBRO 8)

JACK MARS
Jack Mars

Jack Mars è l’autore bestseller di USA Today della serie di thriller LUKE STONE, che include sette libri. È anche autore della nuova serie prequel LE ORIGINI DI LUKE STONE, che al momento comprende tre libri, e della serie thriller AGENTE ZERO, che al momento include sette libri.

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Copyright © 2020 di Jack Mars. Tutti i diritti riservati. Salvo quanto consentito dalla legge sul copyright degli Stati Uniti del 1976, nessuna parte della presente pubblicazione può essere riprodotta, distribuita o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, o archiviata in un database o sistema di recupero, senza la previa autorizzazione dell'autore. Questo e-book è concesso in licenza al solo scopo d'intrattenimento personale. Questo e-book non può essere rivenduto o ceduto ad altri. Se vuoi condividere questo libro con qualcun altro, t'invito ad acquistarne una copia per ogni destinatario. Se stai leggendo questo libro senza averlo acquistato o non è stato acquistato per il tuo utilizzo personale, sei pregato di restituirlo e di acquistarne una copia per tuo uso esclusivo. Grazie per il rispetto dimostrato del lavoro dell'autore. Questa è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, attività commerciali, organizzazioni, luoghi, eventi e incidenti sono il prodotto dell'immaginazione dell'autore o vengono utilizzati in modo fittizio. Qualsiasi riferimento a fatti realmente accaduti o persone, vive o morte, è puramente casuale. Immagine di copertina Copyright Ohyperblaster, utilizzata con il permesso di Shutterstock.com.

I LIBRI DI JACK MARS

SERIE THRILLER DI LUKE STONE

A OGNI COSTO (Libro 1)

IL GIURAMENTO (Libro 2)

SALA OPERATIVA (Libro 3)

CONTRO OGNI NEMICO (Libro 4)

OPERAZIONE PRESIDENTE (Libro 5)

IL NOSTRO SACRO ONORE (Libro 6)

REGNO DIVISO (Libro 7)

SERIE PREQUEL CREAZIONE DI LUKE STONE

OBIETTIVO PRIMARIO (Libro 1)

COMANDO PRIMARIO (Libro 2)

MINACCIA PRIMARIA (Libro 3)

SERIE DI SPIONAGGIO DI AGENTE ZERO

AGENTE ZERO (Libro 1)

OBIETTIVO ZERO (Libro 2)

LA CACCIA DI ZERO (Libro 3)

UNA TRAPPOLA PER ZERO (Libro 4)

DOSSIER ZERO (Libro 5)

IL RITORNO DI ZERO (Libro 6)

ASSASSINO ZERO (Libro 7)

UN'ESCA PER ZERO (Libro 8)

UN RACCONTO DELLA SERIE AGENTE ZERO
Agente Zero – Riepilogo libro 7

Dopo essere stato costretto a tornare in servizio presso l'agenzia, l'agente della CIA Kent Steele viene incaricato di inseguire una misteriosa arma ad ultrasuoni nelle mani di un gruppo di terroristi di cui non si conoscono i piani. Il gruppo possiede una macchina tanto silenziosa quanto mortale, quasi impossibile da individuare. Tuttavia Zero è afflitto da nuovi ricordi che gli riportano alla mente vecchi segreti. Benché tormentato dal suo oscuro passato, la priorità dell'Agente Zero è quella di mettere in sicurezza milioni di persone, anche se potrebbe essere troppo tardi per salvare sé stesso.

L’Agente Zero: durante l'inseguimento del gruppo di ribelli responsabile degli attacchi ad ultrasuoni negli Stati Uniti, i ricordi di un passato oscuro riemergono nella mente dell'Agente Zero facendo riaffiorare il ricordo di omicidi compiuti all'inizio della sua carriera presso la CIA. Non potendo dire con certezza se avesse compiuto davvero questi omicidi, Zero chiede aiuto al neurologo svizzero, il Dottor Guyer, che gli presenta una triste diagnosi: il cervello di Zero mostra un evidente deterioramento, e nonostante non sia chiaro con che velocità possa procedere, la convinzione del medico è che prima o poi questo decadimento cerebrale lo porterà alla morte. Zero tiene segreta la notizia e decide di continuare a vivere la sua vita appieno, con le sue figlie e nel rapporto riacceso con Maria.

Maria Johansson: dopo aver sfidato gli ordini sia della CIA che del Presidente, Maria si è dimessa dalla carica di vicedirettore ed è tornata a svolgere l’attività di agente speciale. Zero l'ha messa al corrente dei suoi recenti problemi di memoria così come del suo passato di possibile assassino.

Maya Lawson: dopo un tentativo di aggressione da parte di tre ragazzi in uno spogliatoio di West Point, Maya lascia l'accademia militare, non prima di apprendere che sua sorella minore Sara è scomparsa dall'istituto di riabilitazione nel quale era stata accolta. Maya la salva, nelle vicinanze di una spiaggia, pochi attimi prima del tentativo di un rapimento, e la riporta a casa. Maya combatte per entrare a patti con il buio interiore che si è impadronito di lei e si chiede se il percorso che si è scelta sia davvero il migliore per lei.

Sara Lawson: ancora alle prese con la tossicodipendenza, Sara viene portata in un istituto di riabilitazione a Virginia Beach. Una notte la ragazza riesce a fuggire mandando all'aria ogni cautela e ormai in preda alla propria dipendenza. Dopo uno straziante incidente che la stava portando vicina a un rapimento, Sara viene salvata da Maya e Alan Reidigger e riportata a casa.

Mischa: l'unica sopravvissuta del gruppo di ribelli responsabile degli attacchi ad ultrasuoni, Mischa, è una ragazza russa di dodici anni che è stata indottrinata fin da piccola e addestrata per diventare una spia e un'assassina. Zero e Maria la fanno arrestare e la consegnano alla CIA.

Il Presidente Jonathan Rutledge: l'ex Presidente della camera è entrato nello Studio Ovale come Presidente degli Stati Uniti dopo l'impeachment dei suoi predecessori. Sul punto di dimettersi, viene convinto dalla perseveranza di Zero a non abbandonare la carica e a offrire tutto l'aiuto possibile.

PROLOGO

Quella nave era una vera e propria opera d'arte.

Era lunga sedici metri da prua a poppa e poteva accogliere con agio quattordici persone, ciò nonostante bastavano solamente tre persone per guidarla. Era dotata di un doppio motore a calibrazione complessiva di potenza pari a millequattrocento cavalli ed era in grado di viaggiare a una velocità massima di duecentoquaranta chilometri orari. La tecnologia con cui era stata progettata la rendeva praticamente invisibile a radar, sonar, infrarossi e a quasi tutte le forme di rilevamento elettromagnetico. Il suo scafo era completamente avvolto da un rivestimento riflettente in modo tale che, se la si guardava da vicino, era in grado di riprodurre i movimenti dell'acqua circostante. Ma da una distanza di circa trecento metri o più, appariva poco più che una macchia sfocata e poteva essere scambiata facilmente per un effetto del calore, un riflesso dell'oceano o un'illusione ottica.

Per questo motivo era stata soprannominata Banjjag-Im o Glimmer, che non è altro che la traduzione in inglese del suo nome coreano, dato che l’inglese era la lingua nella quale il variegato equipaggio comunicava a bordo.

Nonostante la tecnologia avanzata che poteva vantare, la Glimmer era comunque una semplice nave, non solo in senso marittimo, ma anche per il fatto che non era altro che un contenitore che celava e consentiva il trasporto di un tesoro ben più grande. Ciò che la Glimmer nascondeva al suo interno, tra le nervature curve dello scafo, sotto un portello automatizzato di alluminio e montata su un ascensore idraulico, quello era il vero capolavoro, la grande opera creata dalle stesse persone che la custodivano segretamente.

Park Eun-ho si considerava incredibilmente fortunato ad essere uno tra queste. All'età di ventinove anni, era il più giovane dell'equipaggio, ma il suo lavoro teorico sulla balistica del plasma era stato indispensabile per lo sviluppo del progetto e, da quel giorno, quella teoria sarebbe stata messa in pratica. Il pensiero lo faceva tremare dallo stupore, sebbene facesse del suo meglio per nasconderlo e mantenere la fredda solennità dei suoi colleghi. Doveva ammettere tra sé e sé che il suo interesse per il campo era stato inizialmente stimolato dai videogiochi. Aveva sostenuto per anni l'influenza della fantascienza sui più importanti traguardi della tecnologia moderna: i telefoni cellulari, i touch screen, la realtà virtuale, l'intelligenza artificiale, persino le bevande energetiche, prima di diventare realtà, erano oggetti che facevano parte di sogni apparentemente irrealizzabili.

Era stato raccomandato dal suo mentore, il dottor Lee dell'Università di Seoul, e per i primi mesi Eun-ho non aveva quasi idea di cosa di quale fosse l’obbiettivo del suo lavoro: gli era stato dato semplicemente il valore del carico e poteva immaginare, per la natura stessa della sua ricerca, che si trattasse di un'arma. Alla fine il suo progetto dovette essere messo in atto e furono convocati i vari ingegneri che compongono i vertici top-secret.

In seguito Eun-ho avrebbe scoperto che solo due uomini erano stati messi al corrente dei dettagli fin dall'inizio: un generale del Ministero della Difesa Nazionale e un politico di alto rango vicino al Presidente della Corea del Sud. Eun-ho non aveva incontrato nessuno di questi uomini; non erano nemmeno tra i dodici uomini dell’equipaggio, di cui Eun-ho faceva parte, che si trovava a bordo della Glimmer durante il suo primo viaggio.

Una piccola parte di lui rimpiangeva il non aver potuto godere di tale privilegio.

Quasi tre ore prima erano partiti dalla costa sud-occidentale, in un orario che alcuni avrebbero definito tarda sera, altri primissima mattina. Finché si trovava nel porto, la Glimmer era stata custodita in un canale sotterraneo su un tratto di spiaggia rocciosa circondato da segnali di pericolo che avvertivano i viaggiatori che l'area era disseminata di mine inesplose dalla guerra (il che, ovviamente, non era vero). Durante la notte, i dodici erano saliti a bordo di quell'incredibile nave e l'avevano sapientemente pilotata nel cuore dell'Oceano Pacifico del Nord, mantenendo una velocità ridotta per i primi ottanta chilometri. La Glimmer era davvero impossibile da rilevare, ma non erano disposti a correre il rischio di destare sospetto alla sorveglianza satellitare degli Stati Uniti o delle spie dei loro vicini a nord, il paese che ancora si faceva chiamare Choson.

Eun-ho aveva anche un altro lieve rimpianto e non si trattava dell'ora o delle circostanze della partenza, ma piuttosto del periodo dell'anno; all'inizio di febbraio le temperature erano piuttosto basse, e trovarsi in mezzo all'oceano non aiutava. Il vento scivolava sullo scafo aerodinamico della nave e si abbatteva su di lui. Qualche spruzzo occasionale dell'acqua gelida dell'oceano gli faceva dolere le guance. I motori interni erano incredibilmente silenziosi, poco più che una vibrazione sotto i suoi piedi, sebbene il silenzio potesse essere parzialmente dovuto al cappuccio del suo parka lanuginoso, tirato su sopra la testa e avvolto strettamente intorno al suo viso.

E sebbene i motori fossero per lo più silenziosi, l'intero equipaggio era rimasto serio e in silenzio, come se l'escursione richiedesse una sorta di riverenza. Tra loro c'erano ricercatori, esperti, dottori di varie scienze che Eun-ho non riusciva nemmeno a immaginare e in merito a cui non era autorizzato a fare domande. I membri dell'equipaggio non erano nemmeno a conoscenza dell'identità degli altri; Eun-ho era conosciuto dai suoi undici compagni solo come "Park", la cui pronuncia anglicizzata lo faceva rabbrividire ogni volta. Nella sua lingua madre, il suo nome si pronunciava "Bahk".

Tuttavia, non si era mai preso la briga di correggerli.

Alla sua sinistra, sulla panca imbottita vicino alla poppa della Glimmer c'era un uomo a lui noto come Sun, un collega ricercatore coreano che Eun-ho avrebbe facilmente scambiato per un falegname o un altro tipo di artigiano per via delle sue mani dalle nocche callose. Alla sua destra c'era un europeo con una mascella quadrata ben rasata e capelli biondi perfettamente pettinati e così pregni di gel che nemmeno il vento gelido riusciva a spettinarli. Era difficile immaginare l'età dell'europeo, ma poteva aggirarsi tra i trenta e i quarant'anni. Parlava molto raramente e sempre a voce bassa. Eun-ho avrebbe detto che fosse olandese.

Ma la cosa più notevole dell'aspetto europeo era la pistola angolare che gli pendeva al fianco, nera opaca e stretta in una fondina di nylon dello stesso colore. Nonostante fosse seduto quasi letteralmente su una delle armi più potenti e rivoluzionarie del mondo, la vista della pistola addosso a quell'uomo era in qualche modo ancora più inquietante.

"Scusi," chiese Eun-ho cercando di sovrastare il ruggito del vento. Il suo inglese era eccellente; lo studiava da quando aveva sette anni. "A cosa serve?"

L'europeo lo guardò senza far trapelare emozioni. "Sicurezza".

Ah. Allora non era olandese. Nel parlare a voce alta, come era necessario per via del vento, stressava particolarmente le consonanti e a Eun-ho parve di riconoscere un accento tedesco.

Tuttavia, la risposta non era stata particolarmente soddisfacente. Che bisogno avevano di sicurezza in quel luogo, a quasi cinquecento chilometri a sud-est del Giappone? Nessuno sapeva che erano qui. Nessuno li stava cercando. La Glimmer era quasi invisibile.

Forse, pensò Eun-ho, la pistola sarebbe servita nel caso in cui qualcuno tra noi cambiasse idea in merito alla spedizione. Si guardò attorno con noncuranza cercando di osservare le facce rosse e screpolate dei suoi colleghi. Qualcuno di loro avrebbe potuto cambiare idea dopo aver conosciuto il potere distruttivo dell'arma?

На этой странице вы можете прочитать онлайн книгу «Un’esca per Zero», автора Джека Марса. Данная книга имеет возрастное ограничение 18+, относится к жанрам: «Триллеры», «Современные детективы». Произведение затрагивает такие темы, как «расследование убийств», «психологические триллеры». Книга «Un’esca per Zero» была издана в 2021 году. Приятного чтения!